Laurana

Laurana

venerdì 23 aprile 2010

A MIO PADRE

Adesso sono state ritrovate.
Ossa ormai sbriciolate dal tempo.
Tutti lo sapevano,
dove.
La paura ha cucito le bocche
per lustri,
non ha permesso ricordi,
commemorazioni.
Frantumi di ossa,
ferite che si riaprono.
Esperti di laboratorio
analizzano i frammenti
raccolti
in fondo alla voragine.
Tutti noi lo sapevamo.
Nessuno ha parlato.
Terrore.
Ignorare l'assassinio più abbietto.
Come i cristiani alle belve,
creature vive
fatte precipitare
nelle voragini delle foibe.
Agonie di settanta ore
che ci tromentano da sempre.
Ecco.
L'odio è dentro di noi.
Riaffiora violento.
Lacrime, paure, spettri di uomini armati,
passi nella notte, spari.
sentieri nei boschi per mete stabilite.
Basta.
Non chiedeteci l'esame del DNA.
I morti sono morti.
Noi con loro.

(Grazia Maria Giassi)

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